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Su Teatro&Critica l’intervista a Valeria Freiberg

In un momento di incertezze, chiusure e pause prosegue alacremente il nostro lavoro in sala prova. Lo abbiamo raccontato alla redazione di Teatro & Critica che ringraziamo per la collaborazione. In lavorazione ci sono tre produzioni (L’Uragano. Riflessione, Alice. Inizio. Digital e L’Inizio) che speriamo di portare sul palco entro la fine del 2020, così come ci auguriamo di incontrare da vicino quanto prima il nostro affettuoso pubblico.

Di seguito un breve estratto dell’intervista e il relativo link:

Tre nuove produzioni, tre creazioni nate in un momento difficile e di isolamento che avrebbero dovuto debuttare a novembre ma che per il momento sono impossibilitate, visto le ultime direttive governative. Come è stato il lavoro di questi mesi e come state reagendo a questo ulteriore fermo?

È una domanda complessa. Senza drammatizzare eccessivamente, ammetto che Teatro A come compagnia indipendente è già abituata a vivere di stenti e a superare le difficoltà. Considerato quindi un contesto lavorativo in cui siamo costretti da sempre a non dare nulla per scontato e a combattere per ottenerlo, ciò che abbiamo ritenuto indispensabile fare in questi mesi è stato senza dubbio comprendere come reinventarci. Per me il teatro non è un edificio chiuso dove mettere il lucchetto nell’eventualità di una chiusura imposta, per me il teatro vive nel lavoro di una compagnia che quotidianamente progetta insieme. Tuttavia la situazione economica non è semplice in quanto noi, come altri artisti, campiamo della vendita dei nostri lavori che se non vanno in scena ci impediscono di guadagnare: Teatro A è attiva dal ‘69 e non può permettersi uno stallo, deve mantenere il proprio ritmo produttivo e di sicuro non ha intenzione di fermarsi. Durante i mesi precedenti di isolamento ci siamo concessi un momento di residenza creativa per riflettere su cosa rappresentasse per noi questo periodo, comprendere insieme cosa ci stesse succedendo e come sopravvivere con il teatro, le modalità attraverso le quali dobbiamo restare utili…perché di fatto è inutile aggrapparci e rimpiangere situazioni che non torneranno. Dovevamo debuttare a novembre e non è andata come pensavamo, allora ci dedicheremo ai progetti paralleli e quando incontreremo il pubblico, avremo sicuramente molto da dire…

Per leggere l’intervista completa cliccare QUI